Nella giornata di sabato la procura federale belga ha ufficialmente incriminato le quattro persone arrestate nel corso del blitz effettuato dalle forze speciali ad Anderlecht il giorno prima, venerdì 8 aprile. Tra i fermati anche Mohamed Abrini, belga marocchino di 31 anni, ritenuto tra gli organizzatori del commando che lo scorso 13 novembre ha attaccato Parigi e con un ruolo anche nelle stragi del metro di Bruxelles e dell'aeroporto Zaventem.
Abrini, che avrebbe cominciato a parlare con i magistrati, ha ammesso di essere il terzo uomo del gruppetto di tre che hanno attaccato lo scalo della capitale belga, l'uomo con il cappellino. Su questa e altre dichiarazioni dell'arrestato la procura non ha rilasciato commenti e diversi analisti di antiterrorismo si sono detti convinti che l'uomo starebbe mentendo per coprire la fuga di altri complici.
Nel corso dei primi interrogatori inoltre Abrini avrebbe confessato che gli attacchi di Bruxelles siano stati una sorta di piano B rispetto ai progetti originari: secondo l'uomo infatti, gli arresti di Salah e lo stato di avanzamento delle indagini sui responsabili delle stragi parigine di novembre avrebbero fatto cambiare in corsa il piano del secondo attacco, che avrebbe dovuto avere come l'obiettivo ancora una volta Parigi.
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