Il ministro degli Interni ungherese ha dichiarato ieri lo stato di emergenza in tutto il Paese dopo le decisioni straordinarie di Slovenia, Croazia e Serbia sulla chiusura delle frontiere ai migranti in arrivo in Europa.
L'annuncio di Sandor Pinter permetterà così a Budapest di potere inviare altri soldati, per la precisione 1.500, a presidiare il confine con la Serbia.
"Non sappiamo di preciso quali possano essere le reazioni dei migranti presenti nei Paesi interessati di fronte all'introduzione di queste regole"
Così ancora il ministro degli Interni Pinter, che ha voluto sottolineare come la decisione di dichiarare lo stato di emergenza sia una diretta conseguenza delle scelte degli Stati della cosiddetta rotta balcanica.Nelle ore precedenti all'annuncio, era stato lo stesso premier ungherese, Viktor Orban, a paventare la promozione di un referendum popolare per una serie di riforme in senso restrittivo in materia di migranti, già presentate in parlamento e bocciate dall'opposizione di centro sinistra. Tra le misure di cui ha parlato Orban ieri alla radio statale, anche una consultazione popolare per respingere il meccanismo delle quote obbligatorie, da sempre osteggiate dal governo di Budapest.
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