Le possibilità di stabilire un cessate il fuoco sono emerse dopo che lunedì i leader di Russia e Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla cessazione delle ostilità in Siria.
Alla vigilia dell'entrata in vigore del cessate il fuoco, il ministero degli Esteri russo ha confermato che «è fuori questione l'interruzione della lotta contro il terrorismo».
La stessa posizione è stata presa dal presidente russo Vladimir Putin. «Voglio sottolineare ancora una volta, che i gruppi ‘Daesh', ‘Al-Nusra' e le altre organizzazioni terroristiche riconosciute come tali dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non sono inclusi (nella tregua). L'energica battaglia contro di loro continuerà senz'altro», ha dichiarato Putin, esprimendo la speranza che Washington appoggi questo principio.
Allo stesso tempo Putin ha assicurato che le attività militari contro le unità militari che hanno dichiarato la loro disponibilità a cessare il fuoco, saranno sospese da parte delle forze armate della Siria, della Russia e della Coalizione guidata dagli Stati Uniti.
Anche Damasco ha confermato la disponibilità alla cessazione delle ostilità. In particolare, come dichiarato dal vice ministro degli Esteri Faisal Miqdad, «dopo le profonde consultazioni con gli amici russi» le autorità del paese hanno deciso di fermare i combattimenti in conformità con l'accordo della Federazione Russa e degli USA.
Venerdì, il consigliere del primo ministro siriano per la riconciliazione nazionale, Ahmad Muhammad, ha reso noto che i tentativi di negoziare la riconciliazione con l'opposizione proseguono attivamente in tutto il paese. «E abbiamo già risultati concreti. I relativi accordi sono stati firmati nelle città di Latakia, Homs, Deraa, oltre che in una serie di villaggi nei pressi di Damasco», ha detto il funzionario.
In alcuni casi, ha spiegato, le formazioni dell'opposizione armata hanno accettato non solo la riconciliazione, ma ora combattono insieme alle forze dell'esercito governativo contro i gruppi terroristici che sono stati riconosciuti come tali dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU e con i quali le autorità siriane non condurranno trattative.
A tal fine, nella base aerea russa Hmeymim in Siria a Latakia martedì è stato creato uno speciale Centro di coordinamento per la riconciliazione delle parti in conflitto, il quale ha già iniziato a ricevere appelli da parte delle forze, che desiderano partecipare alla tregua in Siria. Secondo il dipartimento militare della Federazione Russa, i comunicati di disponibilità alla tregua provengono dai centri abitati di cinque province: Damasco, Hama, Latakia, Homs e Deraa.
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