La strategia russa per la soluzione del conflitto siriano è più elaborata rispetto a quella degli Stati Uniti, ha scritto in un articolo per il "Boston Globe" il noto giornalista americano Stephen Kinzer, collaboratore dell'Istituto di Relazioni Internazionali "Watson" della Brown University.
La politica di Washington verso la Siria sin dall'inizio non era corretta. Prendendo la posizione a sostegno del rovesciamento del presidente Bashar Assad, gli Stati Uniti hanno sostanzialmente negato ogni possibilità al dialogo tra il governo e l'opposizione ed hanno contribuito all'inasprimento del conflitto nel Paese, scrive l'analista.
Allo stesso tempo il rovesciamento di Assad in Siria avrebbe creato un "vuoto catastrofico" che sarebbe stato colmato dai rappresentanti delle organizzazioni terroristiche e fondamentaliste islamiche. Consapevole di questa minaccia, la Russia sta cercando di impedire la sconfitta delle truppe governative, scrive Kinzer. A suo avviso gli Stati Uniti dovrebbero seguire questa linea.
"Il nostro Paese sarebbe molto più sicuro e avrebbe potuto contribuire all'instaurazione della stabilità nel mondo se in passato avessimo seguito la Russia in politica estera," — ritiene l'autore dell'articolo.
Ha inoltre ricordato le conseguenze dell'intervento USA in Afghanistan e in Iraq.
"In entrambi i casi la Russia aveva ragione, Riguardo la Siria ha avuto ragione per la terza volta,", — si evidenzia nell'articolo.
Washington dovrebbe riconoscere la convergenza di interessi con la Russia e sostenere la sua strategia siriana, altrimenti lo spargimento di sangue nella regione continuerà, conclude Kinzer.
Allo stesso tempo, a suo parere, il no alla collaborazione potrebbe causare più danni agli Stati Uniti che alla Russia.
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