Obiettivo nove miliardi di dollari. E' questa la cifra stimata dal primo ministro britannico David Cameron per la gestione della crisi umanitaria in Siria. A Londra in queste ore i Paesi donatori sono riuniti per la conferenza organizzata al fine di strappare impegni vincolanti agli Stati per il sostegno all'emergenza umanitaria siriana, dove negli ultimi anni il 50% della popolazione è stata sfollata.
L'Italia, secondo quanto annunciato ieri dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, parteciperà al fondo con una quota da 400 milioni.
"Centocinquanta milioni sono dono — ha detto il capo della diplomazia italiana da Londra — 200 sono prestiti agevolati, mentre 50 andranno a cancellazione del debito di Paesi limitrofi, come Libano e Giordania. Siamo di fronte alla più grande tragesia umanitaria degli ultimi decenni — ha affermato Gentiloni — l'impegno è assolutamente straordinario".
Al centro conferenze Queen Elizabeth II di Westminster ieri al tavolo della conferenza, promossa insieme a Regno Unito da Germania, Kuwait e Norvegia, con il coordinamento delle Nazioni Unite, oltre a Gentiloni anche il segretario generale ONU Ban Ki Moon e la cancelliera Angela Merkel, che ha annunciato un imponente stanziamento per la crisi siriana.
La Germania infatti parteciperà al fondo per 2,5 miliardi di dollari, mentre il Regno Unito contribuirà con 1,7 miliardi.
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