Se i cittadini del Regno Unito dovessero votare a favore dell'uscita del Paese dall'Unione Europea, il governo britannico inizierà immediatamente "la procedura di negoziazione degli accordi d'uscita".
Nel corso di un discorso alla Camera dei Lord, il segretario di Stato per gli Affari Esteri e del Commonwealth Philip Hammond ha dichiarato che "sebbene il referendum non sia legalmente vincolante, lo sarà dal punto di vista politico", e che in caso di vittoria della Brexit "allora ne daremo comunicazione conformemente all'Articolo 50 del Trattato di Roma e inizieremo la procedura di negoziazione degli accordi d'uscita". Hammond lo definisce un "territorio inesplorato", dal momento che "nessun Paese lo ha mai fatto prima".
Ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione Europea, uno Stato membro può notificare al Consiglio dell'Ue la sua intenzione di separarsi dall'Unione e un accordo di ritiro sarà negoziato tra l'Unione Europea e lo Stato. Più precisamente, il primo ministro dello Stato interessato è tenuto a scrivere una lettera al Presidente del Consiglio dell'Unione Europea, comunicandogli l'intenzione di uscire dall'Ue. L'accordo è concluso a nome dell'Unione dal Consiglio e stabilisce le modalità per l'uscita, tra cui un quadro di riferimento per le future relazioni dello Stato interessato con l'Unione.
Il referendum sulla Brexit avrà luogo entro la fine del 2017, ma potrebbe tenersi già in giugno.
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