Oggi in una conferenza stampa il direttore del "Centro di ricerche di opinione pubblica russa" (VTsIOM) Valery Fedorov parlerà dei risultati del sondaggio condotto in Crimea relativo alla formulazione del contratto richiesta da Kiev per le forniture di energia elettrica.
La conferenza stampa avrà inizio alle ore 16.00 dell'orario di Mosca (in Italia le 14.00).
Il ministro dell'Energia russo Alexander Novak aveva riferito ai giornalisti nella giornata di ieri che il presidente russo Vladimir Putin aveva disposto di condurre un sondaggio tra gli abitanti della Crimea e di Sebastopoli. I cittadini avrebbero dovuto rispondere a due domande, la prima delle quali è la seguente:
siete favorevoli a stipulare un contratto commerciale con l'Ucraina per la fornitura di energia elettrica in Crimea e Sebastopoli, se si afferma che la Crimea e Sebastopoli sono parte dell'Ucraina?
Novak ha ricordato che questa formulazione dovrebbe essere iscritta nel contratto su richiesta di Kiev, ma la Russia non è d'accordo. La seconda domanda è:
siete pronti ad affrontare disagi temporanei associati ad interruzioni parziali di elettricità nei prossimi 3-4 mesi?
A sua volta nella giornata di ieri Fedorov aveva spiegato che si tratta di un sondaggio telefonico tra i residenti della Crimea e Sebastopoli su un campione rappresentativo di entrambe le regioni della Federazione Russa: gli intervistati saranno 400 persone a Sebastopoli e 600 in Crimea.
La Crimea è stata completamente mandata in blackout dopo che erano stati fatti esplodere i tralicci di 4 linee elettriche provenienti dall'Ucraina. Nella penisola era stato introdotto lo stato di emergenza ed era iniziato il programma di razionamento dell'elettricità con interruzioni programmate. La situazione è migliorata con la messa in funzione il 2 dicembre della prima linea del ponte energetico dalla regione di Krasnodar e dal 15 dicembre con il lancio della seconda linea, che ha innalzato la potenza fino a 400 Megawatt. Altre 2 linee del ponte energetico della stessa potenza secondo le previsioni entreranno in funzione in primavera, rendendo così la Crimea indipendente dall'Ucraina da un punto di vista energetico. Al momento il deficit energetico nella penisola si attesta a circa il 10%.
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