Il giorno successivo alla pubblicazione da parte dell'organizzazione mondiale della sanità dello studio sul potenziale rischio cancerogeno legato al consumo di carni lavorate e carni rosse, scatta in Italia il contro allarme da parte di produttori e associazioni di categoria.
"Lo studio dell'OMS sta creando una campagna allarmistica immotivata per quanto riguarda il nostro Paese, sopratutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale, è diversa e migliore, e che i cibi sotto accusa come hot dog e bacon non fanno parte della tradizione nostrana".
Questo il pensiero di Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti che è intervenuto poche ore dopo la diffusione dello studio OMS per puntualizzare la situazione italiana e tranquillizzare i consumatori.
Secondo quanto rilevato nella nota diffusa da Coldiretti poi, a rassicurare contro i pericoli dal corretto consumo di carne è la stessa OMS, che nelle note allegate allo studio esposto ieri afferma chiaramente come sia ancora necessario capire quali siano i reali margini di rischio ed "entro quali dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero".
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