La Cancelliera tedesca Angela Merkel ieri in serata ha visitato l'Expo di Milano. Accompagnata dal marito, Joachim Sauer, è stata accolta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi e dalla moglie Agnese, dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, dal commissario di Expo, Giuseppe Sala, e dal prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca.
La cancelliera Angela Merkel, che si è complimentata per l'ottimo risultato raggiunto, ha chiesto quali siano i programmi per il dopo Expo. Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, le ha spiegato che proprio il Padiglione Zero potrebbe essere uno di quelli candidati a rimanere anche al termine dell'esposizione.
Il pubblico dell'Expo ha però accolto la Cancelliera tra gli applausi ma anche con molti fischi, tanto che la Signora Merkel sembra proprio essere il leader che meno ha entusiasmato gli italiani in questi mesi in cui l'esposizione universale è diventata un foro politico di primaria importanza internazionale.
Dopo l'accoglienza al Padiglione Zero, la visita a Palazzo Italia e al Padiglione della Germania, la Merkel e il premier Renzi cenano insieme con i rispettivi consorti. Nonostante la cena sia informale, Palazzo Chigi fa sapere che si è discusso di tutto, dall'immigrazione all'economia, agli sforzi che ha davanti a sé l'Unione Europea per tornare ad un crescita più sostenuta di quella attuale. Su un punto sembra che la sintonia sia ormai totale:
anche la Cancelliera, come del resto il presidente del Consiglio, sarebbe convinta che l'Europa "non può più essere la fortezza del rigore e dell'austerità, ma deve diventare una frontiera dell'innovazione, se vuole tornare a imporsi sulla scena globale".
Una sintonia che si è estesa al tema dell'immigrazione e delle politiche di asilo europee. Per la prima volta le posizioni di Berlino e di Roma sono coincidenti e anche la Merkel punta a un piano di asilo europeo più efficace di quello varato all'ultimo Consiglio, argomento di cui ha discusso con il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, prima di arrivare a Milano.
Concetti che sicuramente richiamano e anticipano altri confronti che verranno, nel breve e medio periodo, fra i due leader. Secondo le intenzioni di Renzi infatti la prossima legge di stabilità metterà nero su bianco una riduzione della pressione fiscale che avrà bisogno dell'autorizzazione di Bruxelles, e dunque anche del consenso ultimo di Berlino, per essere finanziata.
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