Perché in Italia dei bambini morti per i bombardamenti nell'est ucraino non si dice nulla? Sono bambini forse di un'altra categoria o non rappresentano alcun interesse per l'Italia, rispetto alle notizie sul calcio e i gossip estivi?

— La guerra nel Donbass continua, ma in Italia non se ne parla. Perché secondo te?
— Dire la verità sul Donbass vuol dire far pensare la gente, far capire alle persone dove questa Europa è finita. Cioè in ostaggio agli Stati Uniti e serva di una politica americana che vuole assolutamente strappare la Russia dall'Europa e l'Italia dalla Russia.
— La guerra nel Donbass fa quindi parte di un progetto ancora più grande secondo te?
— Certo, è una guerra principalmente economica, di prospettiva. L'Europa che stava crescendo nella relazione non solo economica ma anche culturale tra i vari Paesi sta mettendo in crisi l'economia americana, la quale non può permettersi di perdere l'Europa e di far crescere il dialogo e le relazioni economiche tra la Russia e l'Europa.
— Io credo che non se ne parlerà mai. Questa è una guerra molto strana: c'è un esercito, rappezzato e sostenuto dai soldi europei e americani, che sta bombardando a una distanza di 20 chilometri case e abitazioni civili, ospedali, orfanotrofi, scuole. È una guerra particolarmente feroce e inumana. Tra le vittime civili ci sono dei bambini che non sono potuti sfuggire ed essere accolti dalla Federazione russa.
Ricordiamo che sono più di un milione e mezzo i civili sfollati dall'Est ucraino che hanno trovato accoglienza e servizi sociali in Russia.
— I profughi fuggiti in Russia sono molti, ma in tanti sono rimasti nel Donbass, dove non ci sono più infrastrutture né sussidi…— È la tragedia nella tragedia. Ci sono dei bambini che da mesi non escono dalle cantine, se non per prendere un po' d'aria come i carcerati per un'oretta, sperando che in quel momento non cada qualche bomba in testa.
— Non sappiamo quanto durerà questa guerra. Quando finirà tutto quanto, secondo te cosa ne sarà delle città dilaniate del Donbass?
Noi dovremo continuare a dire che esiste questa guerra aprendo gli occhi alla gente. Bisogna cercare di far capire che la soluzione è un'autonomia europea, un'Europa che non si basa sulla moneta, ma sulla cultura, sulle relazioni con tutti, con gli Stati Uniti, ma anche con la Russia.
— Aiutare i bambini del Donbass è possibile anche attraverso la vostra Associazione "Aiutateci a salvare i bambini". Ci puoi parlare della vostra raccolta fondi?

Nel prossimo mese invieremo circa mezza tonnellata di aiuti umanitari nel Donbass e complessivamente siamo già oltre i 30 mila euro che abbiamo raccolto e inviato per i singoli casi, a vittime di guerra particolarmente gravi.
— Dare il proprio contributo è facile quindi, direttamente tramite il vostro sito?
— Esattamente, tramite il sito www.aiutateciasalvareibambini.org.
È importante che le persone del Donbass sappiano che noi ci siamo. In questo modo si fa capire che da una parte c'è la gente, contraria alla guerra, e dall'altra i governi.
Nel vergognoso silenzio dei media occidentali su questa guerra nel centro dell'Europa, nel tuo piccolo puoi essere utile.
Aiuta anche tu i bambini del Donbass!
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