L'agente di polizia statunitense, Brad Miller, è stato licenziato per la "scarsa capacità di giudizio" che lo ha portato a sparare a un giovane afroamericano disarmato. Lo ha annunciato il capo della polizia locale, Will Johnson, al New York Times. La settimana scorsa, Miller — entrato da poco nel Corpo — aveva sparato al calciatore diciannovenne Christian Taylor ad Arlington in Texas, dopo essere intervenuto presso un concessionario che aveva subito un presunto furto con scasso.
"In base alla preponderanza delle prove disponibili e ai fatti rilevati dal team investigativo — ha affermato Johnson — ho deciso di terminare il contratto dell'agente Miller con il dipartimento di polizia di Arlington a seguito della sua scarsa capacità di giudizio".
Per il capo della polizia, tra gli errori dell'agente ci sarebbe stato anche quello di entrare nell'edificio senza un partner esperto. Questo ultimo caso di sparatoria mortale che coinvolge la polizia è avvenuto nel mezzo delle manifestazioni nella città americana di Ferguson, nate per commemorare l'uccisione di un giovane afroamericano, a cui un agente sparò l'anno scorso. La morte di Michael Brown scatenò rivolte nella città e proteste in tutti gli Stati Uniti, dopo che il Grand Jury decise di non incriminare il poliziotto responsabile dell'azione.
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