Secondo gli esami medici effettuati nell'ambito delle indagini sull'omicidio del politico d'opposizione russo Boris Nemtsov, a sparare sarebbero state due pistole diverse. Lo riferisce oggi il quotidiano russo Kommersant. Nemtsov, che aveva occupato diverse posizioni politiche di rilievo nel governo russo negli anni Novanta per poi finire all'opposizione negli anni Duemila, è stato assassinato a colpi di arma da fuoco la notte del 27 febbraio scorso nel centro di Mosca.
Dopo aver esaminato le caratteristiche delle ferite sul cadavere dell'esponente politico, i medici incaricati hanno concluso — scrive il Kommersant — che le ferite sul corpo dell'uomo "potrebbero essere state provocate da due pistole diverse".
Cinque persone sono state indagate perché sospettate di essere coinvolte nell'omicidio e messe in stato d'arresto una settimana dopo la tragedia. Le indagini sono ancora in corso, per il momento il principale sospettato risponde al nome di Zaur Dadaev. Nemtsov — prosegue il quotidiano russo — potrebbe essere stato colpito tre volte da colpi sparati da una pistola con silenziatore, i restanti colpi sarebbero stati sparati da un'arma diversa, non silenziata. Venerdì è stato identificato un altro uomo sospettato di coinvolgimento nell'omicidio. Si tratta di Ruslan Muhadinov, la persona che avrebbe utilizzato l'automobile di Nemtsov dal luogo dell'attentato.
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