Due milioni di persone hanno preso parte ieri alla messa officiata da Papa Francesco a Santa Cruz, nel giorno dell'apertura del V Congresso Eucaristico. Bergoglio, che oggi raggiungerà il Paraguay per l'ultima tappa del suo viaggio pastorale in Sudamerica, ha salutato la Bolivia con un'omelia trascinante, invocando il cambiamento del paradigma economico mondiale, nel giorno della sua partecipazione al secondo incontro mondiale dei movimenti popolari.
"Di fronte a tante situazioni di fame nel mondo possiamo dire che non tornano i conti".
Questo il passaggio con cui il Pontefice ha aperto la sua riflessione sulle ingiustizie del mondo di oggi, dominato da un'economia "globale e non universale". Bergoglio ha denunciato ancora una volta un sistema che pretende di "lasciare spazio a pochi, scartando tutti quelli che non producono".
"Abbiamo bisogno e serve un cambiamento — ha detto Francesco — parlo di problemi comuni a tutta l'umanità. L'ho detto e lo ripeto: terra, casa e lavoro sono diritti sacri".
Una vera e propria invettiva contro "il dio denaro" che ha infiammato la popolazione boliviana in un crescendo di definizioni che hanno fatto del discorso di ieri una sorta di manifesto politico di una "Patria grande" quanto il mondo.
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