Dopo l'annuncio di dimissioni di ieri da parte di Joseph Blatter, che hanno creato un terremoto nel mondo del calcio, nuove indiscrezioni sull'indagine partita dagli Stati Uniti per tangenti legate all'assegnazione del mondiale sudafricano del 2010.
Dopo la notizia del coinvolgimento del braccio destro di Blatter, Jerome Valcke, accusato di aver autorizzato il pagamento di una tangente di 10 milioni di dollari, sempre dagli Stati Uniti rimbalza la notizia che anche il numero 1 della FIFA sarebbe iscritto nella lista degli indagati.
Ieri, dopo aver tentato per giorni di prendere le distanze dallo scandalo scoppiato lo scorso 27 maggio, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali FIFA che lo avrebbero poi riconfermato nella carica per la quinta volta, Blatter ieri ha gettato la spugna, affermando in una conferenza stampa convocata per il tardo pomeriggio che a fine anno avrebbe fatto un passo indietro "per amore della FIFA".
"Ho riflettuto profondamente sulla mia presidenza e sui quaranta anni in cui la mia vita è stato indissolubilmente legata alla Fifa".
Così Blatter ha aperto il breve intervento in cui ha annunciato le dimissioni. Ora sarà necessario un congresso straordinario, certamente molto prima di quello originariamente previsto dall'agenda FIFA per il 13 maggio del prossimo anno a Città del Messico.
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