Il plugin per Google Chrome che ha trasmesso sui server installati negli USA i dati personali di circa 1 milione di utenti internet della Svezia è solanto una delle decine e centinaia di estensioni che vengono scaricate ogni giorno e la Google non è in grado di controllare questo processo, ha detto l'esperto di "Laboratorio Kaspersky" Denis Legezo.
Google sta pian piano irrigidengo la sua politica anche nei confronti dei plugin per Google Play, tuttavia, considerata la quantità crescente delle varie estensioni per i browser, le società informatiche non potranno includerle tutte nelle loro liste nere. La soluzione, secondo Legezo, potrebbe essere la compilazione di liste, rigidamente controllate, del software di cui è autroizzata l'installazione.
La descrizione di quello che è successo in Svezia fa pensare ad uno spyware in forma di plugin per browser, ma di solito i plugin di questo tipo non sono un malware di tipo classico, ma piuttosto dei Toolbar.
Il pericolo è stato segnalato dal quotidiano svedese Dagens Nyheter che ha scoperto un programma spia in un plugin per Google Chrome. Si ritiene che questo software sia stato usato per raccogliere e spedire ai server negli USA i dati degli utenti.
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