In relazione all'inizio dell'operazione militare in Yemen, lanciata dall'Arabia Saudita con supporto di Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e di alcuni altri paesi, l'ambasciatore saudita a Washington ha dichiarato che il principale scopo dell'operazione è quello di difendere il legittimo governo dello Yemen.
"Si è creata una situazione molto pericolosa. C'è il rischio che le armi pesanti, compresi missili balistici e aerei da combattimento, possano finire nelle mani dei ribelli, pertanto la situazione è estremamente pericolosa", — ha detto l'ambasciatore.
La notte scorsa gli aerei dell'Arabia Saudita hanno bombardato un'installazione contraerea e le basi dei riballi nella capitale yemenita. L'intervento è stato intrapreso dopo una richiesta ufficiale da parte del presidente yemenita Abd Rabbuh Manṣūr Hādī, che secondo le agenzie di informazione avrebbe già lasciato il territorio del paese. Su di lui i ribelli hanno messo una taglia di 100000 dollari.
La situazione in Yemen restava tesa durante tutto il governo di Hādī, venuto al potere con sostegno dei militari. In questo momento parte dei militari è schiarata a fianco dell'ex presidente Ali Abdullah Saleh che si è messo a capo dei ribelli.
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