Due attentatori del gruppo talebano estremista Tehrek-e-Taliban Pakistan si sono fatti esplodere ieri mattina davanti a due chiese a Lahore, la capitale del popoloso Stato pakistano del Punjab. I due attentati, avvenuti all'ingresso di due chiese cristiane nel quartiere di Youhanabad, sono stati rivendicati dal gruppo di fondamentalisti che vuole riportare la legge coranica nella regione. Il bilancio delle vittime è di 15 morti e oltre 80 feriti.
Testimoni oculari hanno reso noto che a seguito degli attentati, la folla inferocita avrebbe sottratto alla polizia due uomini accusati di essere i fiancheggiatori dei kamikaze, torturandoli e bruciandone i corpi in strada. Cordoglio da parte del premier pakistano Nawaz Sharif che ha definito l'attentato "non un attacco alla comunità cristiana ma allo stesso Pakistan". Le autorità cristiane pakistane hanno fatto sapere di avere dichiarato tre giorni di lutto nazionale, mentre l'amministrazione del Punjab ha disposto la chiusura delle scuole cristiane per un giorno.
La difficile situazione della comunità cristiana in Pakistan non è una novità di questi mesi. I fenomeni di intolleranza verso le minoranze cristiane si sono aggravati negli ultimi anni, con un'escalation di attentati e assassini a sfondo religioso, spesso coperti dalla controversa legge sulla blasfemia pakistana, che che non hanno risparmiato le massime autorità. Già nel 2011, il governatore del Punjab Salmaan Taser ed il ministro per minoranze religiose Shahbaz Bhatti vennero uccisi in due attentati per la loro presa di posizione contro la condanna a morte di una donna, accusata di blasfemia.
Durissima la reazione di Papa Francesco, che durante l'Angelus di ieri in piazza San Pietro, ha ricordato le vittime puntando il dito contro l'indifferenza della comunità internazionale. "Con dolore, con molto dolore ho appreso degli attentati terroristici contro due chiese cristiane a Lahore che hanno provocato morti e feriti — ha detto Bergoglio — Chiedo che la persecuzione contro i cristiani — ha concluso duramente il Pontefice — che il mondo cerca di nascondere, finisca e ci sia la pace".
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)