A 140 anni dalla nascita di Alcide De Gasperi, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ne ricorda la figura e l’azione risolutiva in un momento difficile della storia dell’Italia.
Usciti dalla Seconda Guerra mondiale distrutti nello spirito e materialmente, De Gasperi “assunse la carica di Capo dello Stato in seguito ai risultati del referendum del giugno 1946, ponendo fine a ambigue esitazioni di parte monarchica e ponendo fine così a ogni incertezza insidiosa per la sopravvivenza stessa dello Stato italiano”, scrive Mattarella.
Fu grazie alla “sua capacità di visione” se si riuscì a sfruttare “il capitale di libertà conquistato con la Resistenza” riuscendo a costituire un ordinamento, quello italiano, “pienamente democratico” e ad orientare la politica “alla lotta alla miseria, all’analfabetismo, al superamento di fratture sociali impedimento alla crescita del Paese”, scrive ancora Mattarella nel messaggio pubblicato oggi per ricordare la figura di Alcide De Gasperi.
#Mattarella: “Ricorrono 140 anni dalla nascita di Alcide #DeGasperi. La Repubblica ne ricorda la figura di Padre fondatore e il Paese è riconoscente per la sua opera di artefice della ricostruzione morale, civile, economica, democratica”
— Quirinale (@Quirinale) April 3, 2021
La dichiarazione: https://t.co/8BgKS433O5
Speranza per i giovani
Mattarella approfitta dell’occasione di ricordare un grande statista italiano, forse l’unico, che seppe dare coraggio onesto alle giovani generazioni di italiani che in quel drammatico periodo si trovavano davanti il compito di ricostruire le loro vite e l’Italia intera, per rilanciare il suo messaggio attualizzandolo.
“Non abbiamo il diritto di disperare!” disse lo statista trentino in un celebre discorso a Bruxelles, ricorda Mattarella.
“Nessuno può togliere ai giovani la speranza del futuro perché oscurerebbe il futuro dell’intera comunità. È questo un compito che accomuna quanti rivestono responsabilità pubbliche e tutti i cittadini. Compito che nei momenti di crisi più acuta diviene ancora più esigente perché pone il bene comune nel massimo rilievo”, scrive ancora il presidente Mattarella.
Parole quanto mai attuali oggi che viviamo un momento di crisi acuta che non è solo sanitaria ed economica, ma ben più profonda.
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