Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha definito il caso di presunto spionaggio che ha coinvolto un funzionario russo un atto gravissimo.
Il capo della diplomazia italiana, che è intervenuto nel corso di una riunione congiunta della Commissione Affari Esteri del Senato e della Camera dei Deputati, ha definito quello che si è consumato nelle scorse ore è un "atto ostile".
Di Maio ha quindi sottolineato che la serietà della situazione ha spinto le autorità italiane a prendere subito tutte le misure necessarie.
🔴Audizione del Min @luigidimaio di fronte alle Commissioni Esteri riunite di #Senato e #Camera sulle linee programmatiche del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) March 31, 2021
📺Diretta dalle 14
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L'Ambasciata della Federazione Russa a Roma ha confermato il fermo di un funzionario militare e ha auspicato che quanto accaduto non vada a riflettersi sulle relazioni tra Mosca e Roma.
Da parte sua, il Ministero degli Esteri russo ha espresso rammarico per l'espulsione dei due funzionari dell'Ambasciata di Roma, precisando che una decisione riguardo ad ulteriori azioni sarà presa in un secondo momento.
Il capitano di fregata arrestato
Secondo quando riportato dall'agenzia AdnKronos il capitano di fregata arrestato dai Carabinieri del Ros è Walter Biot. L'ufficiale si trova in carcere con l'accusa di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico-militare, spionaggio di notizie di cui è stata vietata la divulgazione.
Le accuse di presunto spionaggio
Ieri sera i Carabinieri del Ros hanno fatto scattare le manette per i due uomini, che sarebbero accusati di spionaggio e rivelazione di segreto. Si tratta di un ufficiale della Marina militare italiana e un funzionario dell'Ufficio dell'Addetto militare presso l'ambasciata della Russia a Roma.
Questa mattina la Farnesina ha convocato l'Ambasciatore russo per dei chiarimenti, e poco dopo ha dichiarato personae non gratae due dipendenti dell'ufficio dell'addetto militare presso l'ambasciata russa a Roma, che sono stati espulsi.
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