“Non dobbiamo fare la gara a chi ha ragione o torto. Serve un grande patto di salvezza nazionale e le Regioni sono dentro questo schema”, ha detto Mariastella Gelmini, dopo che il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha denunciato carenze organizzative in alcune Regioni, mentre le stesse Regioni hanno lamentato l’insufficienza delle forniture.
In un'intervista a La Stampa, Gelmini ha ammesso "confusione, derivante dal fatto che siamo alla terza versione del piano vaccini", ma anche perché "un mese fa AstraZeneca non era ancora disponibile".
“Adesso, con il generale Figliuolo e il capo della Protezione civile Curcio e con la collaborazione delle Regioni stiamo mettendo ordine, seguendo linee guida uniche e nazionali. Entro 24 ore arrivano un milione di dosi di Pfizer e sappiamo bene a chi devono andare; nei prossimi due mesi avremo milioni di dosi”, ha precisato la ministra, sottolineando che “la sinergia tra centro e periferia è fondamentale”.
Caso Lombardia: “No a pagelle ai territori”
A fronte del caos registrato in Lombardia al sistema delle prenotazione vaccinali, Gelmini contesta l'idea che sia fallito il mito dell’efficienza lombarda.“Non è così. La Lombardia ha utilizzato a ieri quasi l’80 per cento delle dosi che le sono arrivate. È vero che negli ultimi giorni ci sono stati problemi con il sistema delle prenotazioni, ma il presidente Fontana è intervenuto con tempestività e decisione”, ha affermato.
Inoltre, ha aggiunto, “la Lombardia è la prima regione per somministrazioni, con 1,2 milioni di lombardi che hanno ricevuto almeno una dose su 7,8 milioni di vaccini inoculati in Italia”.
“Il nemico è il virus e non serve dare pagelle ai territori. Ci battiamo perché tutta l’Italia vinca questa sfida”
“Presto 500.000 inoculazioni al giorno”
La ministra ha quindi ribadito che il governo punta a vaccinare l’80% degli italiani entro settembre.
“Questo è l’obiettivo che si è dato il governo e lo raggiungeremo. Ci sono anche migliaia di aziende pronte a vaccinare i loro dipendenti. È fondamentale, e su questo il premier Draghi si è già fatto sentire con determinazione, che le case farmaceutiche rispettino alla lettera i tempi di consegna. Arriveremo presto alle 500 mila inoculazioni al giorno”.
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