Il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato sul proprio sito web un estensivo dossier che riporta dei dati allarmanti sulla gestione da parte del governo italiano della prima fase della pandemia, soprattutto nella zona di Bergamo dove sono stati registrati i primi casi positivi al Covid all'inizio del 2020.
Secondo quanto riportato da Der Spiegel, vi è stato un "insabbiamento" da parte delle autorità italiane sui dati reali dell'inizio della pandemia, dati apparsi solo dopo che i familiari di molte vittime hanno consegnato dossier nei quali viene elencato un gran numero di errori ed omissioni, uniti alle "pesanti accuse" di oltre 500 famiglie alla Procura di Bergamo.I dati raccolti mostrano un ritardo da parte delle istituzioni competenti di reagire agli allarmi già emersi alla fine di febbraio 2020, periodo in cui si era avvertito un inizio pandemico con un tasso di contagio superiore a 2,0 - dove una persona contagia almeno altre due.
Questo, unito all'allora limitato numero di mezzi per la protezione, come mascherine, e al mancato riconoscimento di luoghi pubblici chiusi quali ambulatori, cliniche e studi medici come focolai di contagio, è risultato in un'impennata di persone contagiate, portando "i medici a combattere una battaglia persa in partenza", scrive Der Spiegel.
"Era possibile evitare questi morti?", chiede il settimanale tedesco.
Il settimanale parla inoltre di un documento di 102 pagine che sarebbe dovuto servire ad altri paesi per riconoscere i sintomi pandemici e reagire prontamente con adeguate misure, "invece il documento fu ritirato soltanto un giorno dopo la sua pubblicazione".
Questo fatto di denuncia potrebbe trasformarsi in uno dei "processi del secolo" quando la magistratura prenderà a breve una decisione se e contro chi avanzare le accuse, sostiene inoltre Der Spiegel.
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