Ilaria Cucchi non si lascia intimidire e replica agli insulti e alle minacce dei numerosi haters, che nei giorni scorsi l'avevano presa di mira.
"Non mi fermerete. No. Io continuerò ad andare a testa alta, perché amavo mio fratello, perché so qual è la verità", scrive sul suo profilo Facebook.
A scatenare la tempesta di odio era stato un commento di Vittorio Sgarbi in merito all'assoluzione della Cucchi, finita davanti ai giudici per aver definito Matteo Salvini uno sciacallo.
"Provate a dare dello "sciacallo" a un magistrato: vediamo se i suoi colleghi invocheranno il diritto di critica…", aveva scritto il deputato/critico d'arte in un post.
I fan di Sgarbi hanno commentato il post accusando la donna di voler speculare sulla morte del fratello ucciso in carcere. Ai vari insulti degli utenti e alle accuse di doppiopesismo della magistratura lanciate dal famoso critico d'arte, la Cucchi ha replicato con un lungo post di Facebook.
"Datemi pure della puttana. Minacciatemi pure di infliggermi le botte che prese mio fratello e che lo portarono a morte - scrive - Datemi della sciacalla che ha speculato sulla uccisione del proprio fratello per notorietà e denaro. Tutto questo leggo sulla pagina di Vittorio Sgarbi e non solo. Ma non mi fermerete. No. Io continuerò ad andare a testa alta anche se la Giustizia non vi perseguirà legittimando i vostri insulti e le vostre minacce. Perché? Perché amavo mio fratello. Perché so quale è la verità. Perché sono la sorella di Stefano Cucchi. Perché sono una donna e fiera di esserlo. Fiera di essere sua sorella", si legge nel post di Facebook.
La querela di Matteo Salvini
Il leader della Lega aveva querelato Ilaria Cucchi per averlo definito uno "sciacallo sotto effetto del mojito". I giudici hanno archiviato il caso, riconoscendo il diritto di critica della donna, che aveva pronunciato queste parole dopo il commento giunto da Matteo Salvini al momento della condanna a 12 anni dei Carabinieri accusati per la morte di Stefano Cucchi, giunta dopo 10 anni di processo.
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