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La questione degli affitti non è stata presa in considerazione dallo Stato, dice il presidente di MIO Italia Paolo Bianchini, è può risultare in una valanga di sfratti.
«Nessuno ne parla, ma i piccoli imprenditori del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca), non proprietaridelle mura della propria attività, stanno attraversando delle enormi difficoltà, per usare un eufemismo. Pur non incassando nulla, o quasi nulla rispetto al periodo precedente alla pandemia, devono comunque pagare l’affitto. Per i locali dei centri storici, poi, il problema è ancora maggiore, quanto il canone da saldare ogni fine mese, assodata l’attuale inesistenza di flussi turistici e le nuove misure di restrizione. La questione degli affitti, che grava come un macigno sulle vite di centinaia di migliaia di piccoli imprenditori, non è stata presa in considerazione dallo Stato. Il risultato è drammatico: è previsto l’arrivo di valanghe di sfratti».
Lo ha reso noto Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
«Lo Stato ha previsto la possibilità che l’affittuario possa usufruire del 60% del credito di imposta, cedendolo al proprietario e corrispondendo così il 40% del canone. Tale scelta, però, è rimessa alla discrezione dello stesso proprietario. Non c’è obbligo, purtroppo», ha aggiunto Paolo Bianchini.
«Per un principio di equità e giustizia chiediamo un intervento dello Stato. Quest’ultimo, da arbitro giusto, dovrebbe dividere il danno provocato dalla pandemia, obbligando il proprietario a dimezzare il canone all’affittuario e, sul 50% elargito, applicare il 50% di credito d’imposta. In questo modo il proprietario potrebbe comunque far fronte ai suoi impegni economici, e l’affittuario avrebbe la possibilità di sopravvivere», ha spiegato Paolo Bianchini.
«Peraltro, è interesse anche del proprietario “tenere in vita” l’affittuario, perché a fine emergenza continuerà a percepire il mensile a pieno regime. Al contrario, se sfratta il locatario, difficilmente potrà trovare in periodo di pandemia un nuovo inquilino. Ma non finisce qui, purtroppo», ha proseguito Paolo Bianchini.
«Ci sono affittuari che possono chiedere lo sconto al proprietario e altri a cui non è concesso, come nel caso in cui il locatore sia un ente che non abbia facoltà di applicare riduzioni. Da qui l’urgente necessità di un intervento statale per fare giustizia, non considerando cittadini di serie A i proprietari e di serie B gli affittuari e tra questi ultimi cittadini di serie C quelli in locazione presso enti», ha concluso Paolo Bianchini.
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