“C’è stata molta emotività. I vaccini sono sicuri, basta guardare i numeri”, ha detto Palù in un’intervista a Repubblica.
Il presidente dell’Aifa ha quindi ricordato che il vaccino di AstraZeneca “è stato inoculato a 11 milioni di persone nel Regno Unito. Ci sono stati 269 casi di tromboembolia successivamente alla somministrazione, dei quali 45 fatali. Sono stati però solo correlati temporalmente al vaccino, non si è trovato alcun nesso causale”.
La decisione del Piemonte
Ieri il Piemonte ha sospeso per alcune ore la campagna di vaccinazione dopo il decesso di un professore a Biella. Decisione duramente criticata oggi da Palù.
“La sorveglianza spetta all’Aifa, non alla singola Regione. Il piano vaccinale è nazionale, deliberato con una legge del Parlamento prima e ora con decreto. La Costituzione dice che in caso calamità nazionale è lo Stato che coordina le decisioni”.

Il lotto bloccato in Sicilia
In Sicilia è stata l'Aifa a sospendere un lotto di vaccini di AstraZeneca dopo due casi di trombosi e “in quel caso si tratta di un lotto da 500 mila dosi delle quali 250 mila sono arrivate in Italia e 170 mila sono state inoculate senza eventi avversi importanti".
"Aifa ha bloccato in via cautelativa il lotto in questione, finiti gli accertamenti ci sarà lo sblocco”.
E tra quanto avvenuto in Piemonte e in Sicilia, non c’è alcun legame, ha rimarcato il presidente dell'Aifa, “ma come successo nel 2014 per il vaccino antinfluenzale, sul quale partirono dei falsi allarmi con un drammatico calo della campagna vaccinale e centinaia di migliaia di ricoveri di chi ha preso la malattia, la paura ha fatto aumentare le segnalazioni inappropriate”.
"Non bisogna spaventarsi"
Palù lancia quindi l'appello a non cedere alla paura, ricordando che "con l’aumento delle vaccinazioni crescono anche gli effetti avversi che vengono registrati".
“Non bisogna assolutamente spaventarsi, perché così si mette a rischio la riuscita della strategia contro il coronavirus. Per questo non solo il mondo medico e il servizio sanitario devono essere molto cauti nel diffondere le informazioni sugli eventi avversi da vaccino, ovviamente restando trasparenti, ma anche chi si occupa di comunicazione deve esporre con chiarezza i dati”.
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