La Sicilia meridionale si esercita a fronteggiare eventuali maremoti dovuti ad un forte sisma con epicentro nel Mediterraneo. L'INGV e la Protezione Civile regionale stanno conducendo un'estesa esercitazione anti-tsunami, la NeamWave 21, per testare il funzionamento dei sistemi di comunicazione d'allerta maremoto nell'area Neam (North-East Atlantic, Mediterranean and connected seas Tsunami Warning System) di cui fa parte il Centro Allerta Tsunami dell’INGV.
Nello specifico la protezione civile ha inviato un dispaccio di allerta rossa tsunami per un ipotetico sisma 7.9 nel Mar Jonio ai comuni di "possibile impatto" Siracusa, Catania, Messina, Portopalo, Strombolicchio, Ginostra, Milazzo, Palermo, Gela, Lampedusa, Pantelleria, Porto Empedocle, Sciacca, Mazara del Vallo.
A cosa serve l'esercitazione
Lo scopo dell'esercitazione è valutare i piani di azione locale per rispondere al rischio di maremoti, aumentare la preparazione a tali eventi e garantire un buon coordinamento generale tra le comunità e le autorità competenti.
Tra le finalità di NeamWave vi è l’aumento della consapevolezza per la mitigazione del rischio tsunami.
Come si svolge l'esercitazione
- Durante la simulazione vengono provati i meccanismi di trasferimento dei messaggi di allerta a livello regionale e locale per verificare il flusso delle comunicazioni.
- I ricercatori del CAT-INGV simulano un forte terremoto nel Mar Jonio capace di generare un'allerta tsunami.
- Il CAT quindi invia il messaggio di allerta al Dipartimento di Protezione Civile e ai Paesi NEAM.
- A sua volta la Protezione Civile, alla ricezione del messaggio, dovrà comunicare l'allerta ai comuni dell'area di possibile impatto attivando un processo decisionale ed organizzativo.
La Protezione Civile ha dato l'allerta tsunami in praticamente tutte le coste Sicilia. pic.twitter.com/Cl1UY1AMet
— Benny Giardina (@bennygiardina) March 9, 2021
L'esercitazione NeamWave21
L'esercitazione anti-tsunami è iniziata lunedì 8 marzo e si concluderà mercoledì 10 marzo, coinvolgendo i Paesi che si affacciano sull'Atlantico nord-orientale, sul Mediterraneo e sui mari adiacenti. Dopo le prime due tappe ieri al largo di Cipro e oggi in Sicilia, gli esercizi si sposteranno nell'Atlantico del Nord, lungo la costa portoghese, dove verrà simulato un terremoto di intensità pari a 8,6 gradi della scala Richter, come quello che distrusse Lisbona del 1755.
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