“Oggi la sentenza: condannato a 6 mesi di reclusione e al risarcimento. Aveva scritto su Facebook: "per la Boldrini serve più piombo delle p38", scrive l’onorevole Laura Boldrini ex presidente della Camera dei deputati, commentando la sentenza che condanna un violento che l’aveva minacciata su Facebook.
“Dobbiamo denunciare l'odio online. Minacce e insulti non possono restare impuniti. È un modo anche per "riprenderci" la Rete come spazio di confronto e di incontro così importante”, prosegue la Boldrini esortando tutti a denunciare.
L’onorevole Boldrini è stata più volte offesa sui social network, spesso in passato anche da esponenti politici di altri partiti che con le loro parole offensive hanno catalizzato intorno al personaggio politico ancora più attenzioni ed odio.
La Boldrini ha ottenuto molti commenti di felicitazioni da parte dei suoi lettori per questa notizia e c’è anche chi rivela di avere denunciato il suo molestatore digitale e di avere ottenuto dal giudice la stessa sentenza: 6 mesi di carcere.
“Fermare la violenza, che oggi in Rete dilaga, deve essere un impegno di tutte e tutti noi. Una battaglia di libertà che non possiamo perdere e che ha nella denuncia una tappa fondamentale. Non facciamoci intimidire!”, esorta Boldrini.
Una violenza senza colore di partito
La violenza nel web non ha colore politico come testimonia l’onorevole Giorgia Meloni che è stata più volte minacciata e ha dovuto difendersi in tribunale contro uno stalker che voleva addirittura usare violenza contro la figlia.
Di recente la Meloni è stata malamente etichettata da un professore universitario, il quale si è poi scusato ma intanto è stato sospeso dal suo Ateneo in attesa di un giudizio da parte della commissione disciplinare che potrebbe portare anche alla sospensione dall’attività accademica per alcuni mesi.
Per questo episodio la Boldrini aveva twittato un messaggio di solidarietà a Giorgia Meloni.
Solidarietà a @GiorgiaMeloni. L'odio misogino infetta società, rete e istituzioni.
— laura boldrini (@lauraboldrini) February 21, 2021
Lo conosco bene, così come conosco la solitudine che si prova quando la condanna verso di esso non è unanime.
Lo vinceremo solo quando smetterà di usarlo anche chi in politica lo diffonde.
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