In un post condiviso sul proprio profilo ufficiale Twitter la WADA, l'Agenzia mondiale anti-doping, si è dichiarata "inorridita" per la sentenza del tribunale di Bolzano di ieri che di fatto ha assolto il marciatore Alex Schwazer dalle accuse di doping riferite alle Olimpiadi di Londra del 2012.
"La WADA ha preso atto con grave preoccupazione dei commenti fatti oggi da un giudice di un tribunale di Bolzano, in Italia, nell'emettere una sentenza nel procedimento penale contro il marciatore Alex Schwazer. Sebbene la sentenza sia lunga e dovrà essere valutata per intero, la WADA è inorridita dalle molteplici, avventate e infondate accuse formulate dal giudice contro l'organizzazione e le altre parti in questo caso", si legge nella nota dell'Agenzia.
WADA statement on judge comments in Schwazer case ⤵️ pic.twitter.com/3TPIFe4Raf
— WADA (@wada_ama) February 18, 2021
L'assoluzione di Alex Schwazer
Ieri il Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di Alex Schwazer relativo alla positività al doping emersa dal controllo del primo gennaio 2016 e che nell’agosto dello stesso anno aveva portato alla squalifica di Schwazer, per recidiva al doping, di ben otto anni.
Il giudice ha assolto il marciatore altoatesino per "non aver commesso il fatto" e ha precisato nelle motivazioni che la realtà di questo processo è che "la catena di custodia dei reperti in perizia è di fatto del tutto evanescente".
Il Gip sottolinea in modo molto duro l’ostruzionismo di Wada e Iaaf, che sono state peraltro accusate di manipolazione del materiale probatorio:
"Hanno operato in maniera totalmente autoreferenziale non tollerando controlli dall’esterno fino al punto di produrre dichiarazioni false. È quindi provato che la manipolazione delle provette, che lo scrivente ritiene provata con altro grado di probabilità razionale, avrebbe potuto avvenire in qualsiasi momento a Stoccarda come a Colonia (nel locale degli uffici dell’agenzia incaricata del prelievo o nel laboratorio del controllo, ndr), ove si è dimostrato esservi provette non sigillate, dunque agevolmente utilizzabili alla bisogna".
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