Il giorno prima del voto di fiducia in Parlamento del nuovo governo Draghi Alessandro Di Battista, da poco fuoriuscito dal Movimento Cinque Stelle di cui era uno dei pezzi da novanta, è intervenuto per pizzicare il nuovo esecutivo, prendendo spunto da una vicenda passata del neo-ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani portata alla luce dal Fatto Quotidiano, secondo cui quando gestiva l'Istituto Italiano di Tecnologia ha elargito 3 milioni e mezzo di euro al laboratorio di nanotecnologie di Lecce diretto dalla sua ex-moglie.
"Credo sia un dovere di un ministro della Repubblica dissipare qualsiasi dubbio sulla sua condotta passata e su possibili conflitti di interesse. D'altro canto una sana opposizione ad un governo di tutti è utile alla stessa democrazia. Anche i tecnici hanno il dovere di rispondere alla pubblica opinione", ha detto Di Battista all'agenzia Adnkronos.
In precedenza dopo che il 59,3% degli iscritti al Movimento Cinque Stelle ha votato sì al governo di Mario Draghi, l’ex deputato Alessandro Di Battista ha annunciato di "farsi da parte", non escludendo tuttavia che in futuro "la mia strada possa incrociarsi di nuovo con quella del M5s".
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