Retromarcia del Comitato tecnico-scientifico sulla riapertura degli impianti invernali, non ci sono più le condizioni per riaprire allo sci.
La situazione epidemiologica è variata e la “diffusa circolazione delle varianti virali”, scrive il Cts porta a ritenere non esserci “le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”, lo riporta l’Ansa.
Il parere del Cts arriva su una espressa richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza, al quale ora spetta decidere insieme al neo costituito governo Draghi cosa decidere.
Il rischio ora è che la stagione invernale delle stazioni sciistiche italiane salti completamente.
Anche Walter Ricciardi ha detto che “le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia e gli impianti da sci rientrano in tali attività.” quindi per Ricciardi “non andrebbero riaperti”.
Ma il consulente personale del ministro della Salute ha anche affermato che secondo lui è necessario un lockdown nazionale data la situazione attuale.
Nel frattempo da domenica 14 febbraio sono diventate zona arancione tre regioni italiane, mentre una è passata da arancione a rossa. Nessuna regione è migliorata dalla sua condizione epidemiologica.
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