Da programma l’Italia attenderebbe 4 milioni di dosi di vaccini dalle varie società farmaceutiche. Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia in un incontro a distanza e interlocutorio con le Regioni.
Secondo quanto riporta RaiNews, le Regioni avrebbero però litigato sulla spartizione delle quote di dosi.
Le regioni sono divise sul criterio di distribuzione dei vaccini. Alcune vogliono mantenere la distribuzione individuata a livello nazionale che tiene conto dell’età delle persone da vaccinare, altre vorrebbero la spartizione basata sulla popolazione residente: 1 vaccino per ogni abitante. Quest’ultima è nota essere la posizione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Tuttavia mentre le regioni litigano sulle dosi non ancora giunte e che si riferiscono al mese di febbraio, Boccia manifesta la sua speranza:
“A febbraio arrivano ulteriori 4 milioni di vaccini che si sommano ai due già arrivati. Devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi”.
Devono essere garantiti dalle società farmaceutiche che non hanno garantito quelli di gennaio e poi Boccia esorta a farlo in tempi rapidissimi se e quando arriveranno.
Moderna recupererà a marzo
Il commissario Domenico Arcuri ha invece fatto sapere che il ritardo nelle consegne da parte di Moderna sarà recuperato in marzo.
La società farmaceutica statunitense ha infatti deciso un taglio unilaterale delle dosi da consegnare all’Italia.
Oggi, intanto, è attesa la decisione dell’Aifa sul vaccino AstraZeneca approvato dall’Ema. L’Autorità sul farmaco nazionale dovrà stabilire l’età vaccinabile ed anche le procedure per la sua somministrazione.
AstraZeneca espande la campagna vaccinale
Il Ministro della Salute Roberto Speranza è convinto che l’ok alla distribuzione del vaccino di AstraZeneca fa scattare “una fase espansiva della vaccinazione e serve tutto il personale che abbiamo selezionato” per somministrarlo. Lo avrebbe detto durante il vertice con i presidenti delle Regioni secondo l'Ansa.
Tuttavia l’Italia non sarà sommersa a breve dalle fiale del vaccino AstraZeneca, perché la società è da settimane che ha fatto sapere che ridurrà anch’essa la consegna delle dosi previste per l’Europa.
Inoltre il vaccino si potrà somministrare solo a persone tra i 18 e i 65 anni al massimo, mentre il vaccino Pfizer può essere somministrato dai 16 anni in su.
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