Secondo quanto riportato dal quotidiano del Kerala Mathrubhumi, le autorità italiane avrebbero offerto il pagamento di “100 milioni di rupie (1,1 milioni di euro) ai parenti delle vittime” dei due pescatori Valentine Jalastin e Ajesh Pink, uccisi dai due fucilieri italiani mentre erano in missione anti-pirateria a bordo della petroliera italiana Enrica Lexa.
Il quotidiano afferma che “ci sono state discussioni tra il governo del Kerala e l’ambasciata italiana e sebbene il Kerala abbia chiesto un risarcimento di 150 milioni di rupie (1,7 milioni), l’Itala ha detto di essere pronta a pagarne 100 milioni”.
Per la precisione, ha aggiunto il quotidiano, dei 100 milioni di rupie proposti, “40 milioni di rupie andranno ai familiari dei due pescatori deceduti e 20 milioni di rupie al proprietario del peschereccio, per i danni”.
Sentenza dell’Aja
Lo scorso luglio il Tribunale internazionale dell’Aja ha riconosciuto la giurisdizione dell’Italia, per cui i due fucilieri, “funzionari dello Stato impegnati nell'esercizio delle loro funzioni”, sono “immuni dalla giustizia straniera”.
Contestualmente, la corte ha affermato che l’Italia ha violato la libertà di navigazione, imponendo quindi un risarcimento per “la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all'imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e da altri membri dell'equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony”, a bordo del quale morirono i due pescatori del Kerala.
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