Ben cinque procure della Repubblica hanno aperto inchieste per vaccini contro la Covid-19 somministrati a chi al momento non ne ha diritto.
Si tratterebbe di politici, manager, parenti, amici, sindaci, commercialisti, tutti accomunati dall’aver un medico o un infermiere compiacente che gli avrebbe somministrato una dose del vaccino contro il Coronavirus.
In totale sono 540 le dosi somministrate abusivamente e su cui ora indagano i Nas dei Carabinieri.
In provincia di Palermo le dosi somministrate abusivamente sarebbero 333 presso l’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana.
Ma indagano anche le procure di Ragusa, Forlì, Trapani e Palermo, Reggio Emilia e ancora Modena.
Le procure indagano su due ipotesi, la prima di inopportunità di superare in lista di attesa persone che sono più esposte al contagio e sull’ipotesi di reato di abuso di ufficio.
A riportare la notizia è La Repubblica, ma nelle ultime settimane sono affiorate altri piccoli scandali legati alla somministrazione di prestazioni sanitarie legate alla Covid-19 a parenti e conoscenti. Un caso è stato denunciato anche a Cosenza, dove un dirigente medico regalava anche tamponi molecolari e usava l’auto della Pubblica amministrazione per attività personali.
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