Il sistema online prevede due fasi, "una di registrazione per il rilascio delle credenziali e poi la partecipazione al voto delle primarie", ha dichiarato Vaccari. La piattaforma verrà illustrata lunedì in una riunione con i dirigenti delle città capoluogo nei prossimi mesi tra cui Roma, Tornio, Napoli e Bologna.
Secondo quanto ha riferito il segretario ad Adnkronos, questo strumento sarà importante "laddove non si riuscirà a trovare unitarietà su una candidatura", in quanto sarà quel luogo che consentirà "di più alle persone di incontrarsi ed esserci".
Tuttavia non sarà un sistema obbligatorio per tutti, verrà data la liberà di scegliere. Tuttavia con le norme anti Covid le alternative non sono molte.
Nei territori però il voto online ha già suscitato critiche a Torino, mentre a Roma sono arrivate da Carlo Calenda che ha paragonato il Pd all'M5s e alla piattaforma Rousseau.
Vaccari dunque respinge qualsiasi critica legata all'abbandono del voto classico affermando che i Dem non arrivano "certo per ultimi in questo campo" e che negli ultimi mesi il voto online è stato già testato per "platee più ridotte" come i segretari provinciali o di Circolo.
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