"Siamo in piena pandemia e i numeri del contagio sono molto elevati. Nonostante ciò riteniamo esistano tutte le condizioni che consentono il ritorno in classe nelle zone gialle e arancioni come stabilisce appunto il dpcm del 14 gennaio". Lo ha detto in un'intervista al Corriere della Sera Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico.
"Se qualche presidente ritiene che nel suo territorio non esistano le premesse per garantire la ripresa in sicurezza delle scuole, può adottare misure più restrittive. Per quanto ci riguarda la scuola dovrebbe essere una priorità oltre che un diritto", sottolinea.
I tavoli con i prefetti
Miozzo ha ricordato come, per individuare e risolvere eventuali specifiche criticità regionali, siano stati instituiti i tavoli con i prefetti, per trovare soluzioni al sovraffollamento dei trasporti e ai rischi di aggregazione extra scolastica, provincia per provincia.
"I tavoli hanno suggerito dei correttivi ad esempio per sfalsare l’orario di ingresso a scuola e prevenire l’affollamento dei mezzi pubblici. A dicembre le relazioni sono state consegnate al governo, noi le abbiamo lette. Quindi le Regioni hanno avuto tutte le indicazioni utili per intervenire sul campo. C’è chi l’ha fatto, affittando ad esempio centinaia di nuovi bus. In quelle regioni le scuole riapriranno", ha precisato.
I danni per i giovani
Il coordinatore del Cts ha lanciato l'allarme sul rischio che un’intera generazione possa pagare conseguenze pesantissime in termini di formazione con un buco di apprendimento e di esperienza devastanti che peserà sul loro futuro.
"Studi internazionali evidenziano gravi danni nei ragazzi in termini di apprendimento. Si vengono a creare dei veri e propri buchi neri in formazione, esperienza, socializzazione. Poi, le conseguenze psicologiche", ha avvisato.
Miozzo ha sottolineato che le scuole devono essere considerate ambienti sicuri se vengono rispettati i protocolli e il loro contributo all'accelerazione dei contagi è limitato.
Il Comitato tecnico scientifico si è riunito domenica mattina su convocazione urgente delle regioni per esprimere un parere sulla riapertura delle scuole da lunedì mattina, in un momento di ripresa dei contagi e con molte regioni in zona arancione e rossa.
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