I fatti risalgono al novembre 2019, quando a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) esplose una fabbrica per lo stoccaggio e la produzione di fuochi di artificio, in cui morirono cinque persone e altre due rimasero ferite.
Oggi i carabinieri, su mandato del giudice per le indagini preliminari, ha arrestato tre persone, di cui una titolare della ditta produttrice dei fuochi pirotecnici e le altre due responsabili di una seconda ditta legata alla prima.
Il magistrato ha disposto anche il sequestro dei compendi e dei beni delle due aziende, inoltre a carico dei tre indagati è stata applicata la misura interdittiva dell’esercizio dell’attività d’impresa per la durata di soli 12 mesi, riporta Strettoweb.
Lo stabilimento di fuochi pirotecnici si estendeva su di una area di 13 mila metri quadrati circa ed era suddivisa in vari cosiddetti “caselli”, dove venivano stoccati i prodotti pirotecnici lavorati.
Nello stabilimento erano in corso dei lavori di adeguamento della struttura, in ottemperanza delle richieste prescritte dalla Commissione tecnica territoriale per le sostanze esplodenti. I lavori dovevano servire esattamente a garantire maggiori standard di sicurezza del sito mediante l’installazione di grate di protezione in tutti i “caselli” destinati al deposito del materiale “attivo”.
Nell’esplosione morirono gli operai della ditta che stava effettuando i lavori di adeguamento e la moglie del titolare dell’impresa di fuochi pirotecnici.
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