A poche ore dall’incontro a Palazzo Chigi, Luigi Di Maio ha dichiarato che qualora Italia Viva decidesse di ritirare le proprie ministre dopo aver dato il via libera al Recovery Plan, il Movimento 5 Stelle si comporterà come nel 2019, quando fu la Lega a far cadere il governo. “Nel 2019 abbiamo chiesto che la crisi fosse trasparente, che vedesse un dibattito parlamentare e una parlamentarizzazione della crisi, e non vedo perché oggi dovrebbe essere diverso”, ha detto nel suo intervento ad Agorà, su Rai 3.
“Spero non si arrivi a quel momento. Queste sono ancora le ore per trovare un’intesa sui temi, sul futuro del nostro Paese. Ci sono riforme in questo Recovery Plan che l’Italia aspetta da 20 anni. Politicamente questo è un momento da cogliere, è l’occasione per fare cose che non abbiamo fatto per 20 anni”.
Crisi inspiegabile per la pandemia e per gli impegni internazionali
Di Maio ha tenuto a rimarcare che una crisi oggi sarebbe “inspiegabile non solo perché ci troviamo nel mezzo di una pandemia, ma anche perché questo è anche l'anno in cui l'Italia sta presiedendo il G20, presiederà la Cop26 e ospiterà il summit globale sulla Salute. In Italia verranno tutti i leader del mondo. Avremo ministeriali e incontri tra leader continuamente”.
“Non discuto sul fatto che si possano fare tante cose meglio, ma credo che quando si vuole, ci si siede al tavolo, si trova un’intesa e si va avanti".
Leali a Conte
Di Maio ha quindi ribadito lealtà a Conte, definendo “ingiusti” gli attacchi che sta ricevendo.
“Conte ha rappresentato il collante e rappresenta il perno di questa maggioranza. Ora reputo ingiusti gli attacchi che sta ricevendo. Questo presidente del Consiglio è andato al Consiglio europeo, ha ottenuto i 209 miliardi di euro del Recovery Fund, siamo il primo paese in Europa per i soldi che abbiamo ricevuto. Lo ha negoziato, lo ha portato a casa e adesso che si devono spendere i soldi lo si vuole fare fuori. E’ tipico di una politica che non riconosce meriti né lealtà. Noi saremo leali a Conte”
Mario Draghi usato come oggetto contundente contro Conte
A una domanda su Mario Draghi, citato spesso come possibile premier di un governo di unità nazionale, Di Maio ha risposto:
“Si cita il presidente Draghi sempre quando il governo è in un momento di fibrillazione, e a volte viene usato, e questo non è giusto verso il presidente Draghi, come oggetto contundente contro Conte. Il presidente Draghi non merita di entrare nel dibattito quando c’è da far fuori qualche politico”.
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