i dati attualmente disponibili relativi all'andamento della pandemia in Italia potrebbero essere indice di un'imminente terza ondata..
Ne è convinto il consulente del Ministero della Salute e professore ordinario di Igiene presso l'Università Cattolica, Walter Ricciardi, il quale ha esternato le proprie preoccupazioni in un'intervista al quotidiano La Stampa:
"I dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata che potrebbe arrivare entro due settimane. Avremo un aumento del contagio non banale", ha riferito l'esperto.
Ricciardi si è quindi espresso in favore di un prolungamento delle misure di emergenza, definite l'unico modo per "riportare la situazione sotto controllo", ma ha altresì notato che al momento "si intravede un'evoluzione negativa della pandemia".
Il consulente di Roberto Speranza ha quindi affermato di non ritenere le misure attualmente allo studio del Governo sufficienti ad evitare un deterioramento della situazione:
"Non credo che queste misure basteranno a salvarci dalla terza ondata, ma non vorrei fare polemica", ha concluso.
Le possibili misure sul tavolo
Sono attualmente due le ipotesi considerate per il periodo successivo alla fine delle feste natalizie: una zona gialla "rafforzata" con limitazioni da zone rosse e arancioni nei fine settimana oppure estendere semplicemente le attuali regole, arancione nei feriali e rossa nei festivi e pre-festivi, sino al 15 gennaio.
Sul tavolo del vertice Stato-Regioni anche la possibilità di rivedere l'incidenza dell'Rt per stabilire i criteri della divisione in fasce e diminuire la soglia per il passaggio a zona rossa e arancione. Con gli attuali criteri la zona arancione parte da 1,25, quella rossa da 1,5, con le modifiche il passaggio a una fascia maggiore di rischio avverrebbe rispettivamente a 1 e 1,25.
Diverse Regioni sarebbero anche concordi sulla modifica in senso restrittivo dell'Rt per accedere alle zone.
Già venerdì il governo, il Cts, la cabina di regia e le Regioni stabiliranno le fasce: sei sono a rischio arancione, si tratta della Calabria, della Liguria e del Veneto in prima battuta e poi dell’Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia e delle Marche. Il resto dell'Italia dovrebbe invece essere di di colore giallo, compreso l'Abruzzo che prima delle festività era arancione.
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