Secondo le stime del comparto turistico elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, nel 2020 l’emergenza pandemica ha fatto svanire oltre 240 milioni di presenze turistiche (-55%), riportando il nostro mercato turistico ai livelli del 1969. Un grave colpo non solo per le attività ricettive e dei servizi del turismo, ma anche di negozi e pubblici esercizi, che quest’anno hanno visto svanire, insieme ai viaggiatori, anche 50 miliardi di euro di consumi che avrebbero generato.
"È una crisi senza precedenti per il settore, con presenze turistiche più che dimezzate e prospettive ancora azzerate: difficile, infatti, che i flussi di viaggiatori riprendano prima della seconda metà del prossimo anno" afferma Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti.
Il bilancio dell'anno appena trascorso mostra una perdita di 83,6 milioni di pernottamenti di turisti italiani e 157,1 milioni di turisti stranieri, mentre gli arrivi hanno subito un calo del -61,8%, attestandosi a quota 50,2 milioni. La contrazione maggiore ovviamente è stata registrata per gli stranieri che hanno trascorso nel nostro paese circa 63,5 milioni di notti, il 71,2% in meno rispetto al 2019.
#Assoturismo #Confesercenti: 2020 da dimenticare per il #turismo, negli ultimi 12 mesi svaniti oltre 240 milioni di presenze turistiche (-55%), mercato turistico ai livelli del 1969...
— Confesercenti (@Confesercenti) December 31, 2020
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Il solo lockdown di Capodanno è costato al sistema turismo:
- -3,5 milioni di turisti italiani e stranieri per un totale stimato di 10,4 milioni di presenze
- una mancata spesa in beni e servizi di 1,2 miliardi di euro.
Il crollo delle presenze turistiche ha determinato un impatto diretto in termini di spesa riversata nel sistema economico nazionale, per effetto di una minor domanda di beni e servizi nei diversi settori di attività. Considerando i dati ufficiali e quelli non ufficiali, la stima dei consumi turistici perduti raggiunge i 50,1 miliardi di euro.
"In questa situazione, serve un piano per ripartire: i sostegni a fondo perduto devono proseguire, ma sono necessari investimenti consistenti mirati al rilancio delle imprese del turismo. Un comparto che è tra i più colpiti in assoluto dall’emergenza pandemica, ma che è vitale per la ripresa della nostra economia, di cui normalmente contribuisce a generare, direttamente ed indirettamente, il 13% del Pil" conclude Messina.
In precedenza le imprese di Federturismo Confindustria hanno chiesto aiuto al Presidente della Repubblica per riuscire a recuperare un settore che nel 2020 ha perso 53 miliardi di euro rispetto al 2019.
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