La Irbm di Pomezia ha subito ben 7 attacchi informatici ed ha presentato denuncia alla Procura di Roma che ha aperto una inchiesta.
La società biotech italiana lavora con l’Università di Oxford e AstraZeneca allo sviluppo e produzione del vaccino noto con la sigla AZD1222, da poche ore approvato dal Regno Unito per l’uso in emergenza.
I magistrati romani indagano per violazione di sistemi informatici e accesso abusivo. Sugli eventi indaga la Polizia postale a cui sono state delegate le indagini dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli titolare dell’inchiesta.
Attacchi professionali violentissimi
La società riferisce che dopo aver reso noto il prezzo di vendita del vaccino contro il Coronavirus, sono iniziati gli “attacchi hacker professionali violentissimi”.
Attacchi che si sono ulteriormente amplificati dopo la comunicazione che sarebbero state prodotte tre miliardi di dosi del vaccino.
L’ipotesi è che il tentativo di aggressione informatica abbia avuto come obiettivo carpire i dati di ricerca e di produzione del vaccino.
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