Nel corso del periodo delle feste natalizie, e più esattamente nel periodo compreso tra il 24 dicembre e il 6 gennaio tutta l'Italia potrebbe essere dichiarata zona arancione, con un'intensificazione dei controlli al fine di contenere la diffusione del coronavirus.
L'ipotesi, al vaglio da parte del Governo, è stata ventilata dal premier Giuseppe Conte, che nel corso della registrazione del talk politico "Accordi e Disaccordi" ha fatto il punto sulla gestione della pandemia nel Belpaese. annunciando una nuova stretta alla luce delle situazioni di assembramento dei giorni scorsi.
"Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le norme stanno funzionando fin qui, ma ci stanno preoccupando quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo", è stata la promessa di Conte.
Il presidente del Consiglio ha in particolar modo espresso la propria preoccupazione per l'aumento del rapporto malati decessi, dovuto in parte alla presenza di una grande fetta di popolazione anziana:
"Questo mi preoccupa sempre fortemente, ho consultato medici ed esperti. Non c'è una sola risposta, ma avendo tanti anziani sono più a rischio. I fattori sono tanti ed è difficile individuare la ragione",
Ipotesi scuola in presenza dal 7 gennaio
Conte ha quindi affrontato uno dei temi più caldi per l'opinione pubblica, ovvero il nodo del ritorno a scuola in presenza. Il Governo, ha rassicurato il premier, è al lavoro per far sì che tale rientro possa avvenire a partire dal 7 gennaio:
"Lavoriamo per il ritorno a scuola in presenza il 7 gennaio. C'è un grande lavoro per tornare il 7 gennaio con la didattica in presenza. Abbiamo organizzato dei tavoli con i prefetti per cercare di incrociare, rispetto alle realtà locali, i dati dei trasporti e degli orari di entrata e uscita per evitare degli orari di punta".
Terza ondata
Non vi sono ancora certezze dal punto di vista scientifico, ha poi chiarito Conte, per quanto riguarda una eventuale terza ondata pandemica a partire dal mese di gennaio:
"La terza ondata non è una certezza, ma una probabilità. Purtroppo questo virus non è facile controllarlo. Non c'è certezza della terza ondata, ma c'è probabilità. E allora in caso di pericolo bisogna agire con la massima precauzione", ha sottolineato il presidente del Consiglio.
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