"Spesso si è discusso della necessità di avviare un Piano Marshall per l'Africa, ipotizzando grandi e complesse strategie di sostegno industriale", ha ricordato il ministro, secondo cui però "non riflettono le reali esigenze del continente".
Credo infatti che in Africa, dove si registra un’elevatissima crescita demografica, la vera sfida economica non risieda tanto nella ricostruzione industriale quanto nella promozione della formazione tra le giovani generazioni africane, valorizzandone la componente femminile, e nel trasferimento di conoscenze e know how".
Nel documento messo a punto dalla Farnesina con la collaborazione di società civili e imprese, si sottolinea infatti che “l’obiettivo principale della strategia italiana ed europea è di indirizzare le risorse della cooperazione e gli investimenti produttivi in l’Africa verso i settori prioritari della formazione, dell’educazione e del vocational training, nonché verso la creazione di una rete di imprese locali”.
Il Ministro @luigidimaio alla conferenza #PartenariatoItaliaAfrica🌍
— Farnesina 🇮🇹 (@ItalyMFA) December 15, 2020
Riascolta il suo intervento📽️ https://t.co/zXEPF5oWIZ
📖Scarica il documento "Il partenariato con l'Africa"➡️ https://t.co/NBAgO7lw3a pic.twitter.com/uVcsn2GSwh
Italia tra i principali investitori esteri nel continente africano
Il ministro ha ricordato che negli ultimi anni l'Italia figura tra i principali investitori esteri nel continente africano, precisando che sono presenti "circa 1.700 imprese riconducibili all'Italia, che occupano più di 76.000 unità lavorative, con un fatturato complessivo di 25,8 miliardi di euro". Una presenza accompagnata nella maggior parte dei casi da programmi di formazione e di vocational training, che per Di Maio rappresenta “una chiave per lo sviluppo dei popoli africani”.
Il ministro ha quindi auspicato che la presenza italiana “possa intensificarsi grazie agli strumenti previsti dal Patto per l'Export", lanciato dalla Farnesina lo scorso giugno per sostenere l’internazionalizzazione del Made in Italy.
Nel documento vengono quindi individuati i settori ritenuti “più promettenti per l’espansione del sistema imprenditoriale italiano in Africa”: l’agroalimentare e l’agroindustria, tenendo presente che in molti Paesi africani l’agricoltura assorbe la maggior parte della manodopera disponibile a fronte di una produttività ancora scarsa; il settore energetico, a fronte di una crescita demografica e di una spinta all’urbanizzazione che farà aumentare la richiesta di energia; e il settore delle infrastrutture, cruciale per favorire uno sviluppo endogeno e accelerare il commercio intra-africano.
Di Maio: Italia "non ha agende nascoste"
Di Maio ha rimarcato che l’Italia “non ha agende nascoste” da portare avanti nel continente africano: “Siamo convinti che pace, sicurezza, sviluppo economico ed emancipazione costituiscano interessi comuni alle due sponde del Mediterraneo”.
“Spero che si possa parlare al più presto di una corsa dell’Africa verso gli obiettivi di un pieno sviluppo economico e di un vero partenariato a tutto campo con l’Italia e con tutti i Paesi che ne hanno genuinamente a cuore le sorti", ha concluso
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