Avventurarsi nei paragoni tra Nord e Sud Italia non è facile, perché spesso ha generato tensioni e lo ha fatto anche durante la pandemia con botte e risposta continue tra presidenti di Regione.
Durante la prima ondata si è fatto di tutto per evitare che il contagio si spargesse al Sud perché il timore forte era la tenuta del sistema sanitario meridionale.
Il Messaggero sull’argomento ha contattato l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, il quale ha riferito che a ottobre era molto più preoccupato di oggi e che durante “l’estate è stato messo fieno in cascina” per potenziare il sistema sanitario.
E ha anche aggiunto che dopo la prova di tenuta data dagli ospedali del Sud Italia, che pur se andati sotto pressione nel complesso hanno retto, “il virus cambierà la storia sanitaria italiana anche sul fronte dei giudizi facili”.
I dati dicono infatti che in Sicilia i decessi sono 40 ogni 100 mila abitanti e in Lombardia sono 235 ogni 100 mila abitanti. Motivo? La vita media più bassa al Sud, con la Campania che va sui 42,5 anni e i veneti sui 45,4 anni.
Ma sono solo dati presi dal cesto, che hanno poco di metodico e che fotografano solo alcune porzioni della storia, che qualcuno già vede oggetto di ricerche scientifiche e materia di studio.
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