Riferendo in conferenza stampa sullo stato dei negoziati al termine del Consiglio europeo, Conte ha spiegato che permangono delle “difficoltà” su “questioni non minimali”, mentre il tempo stringe, visto che domenica sarà l'ultimo giorno utile per trovare un'intesa.
“Si continuerà a lavorare, c'è la volontà di superare le difficoltà, ma ci sono questioni di fondamentale importanza: parliamo della possibilità di consentire a uno stato che non farà più parte dell'Unione europea di godere dei vantaggi del mercato unico. Per farlo bisogna assoggettarsi alle regole del mercato unico, è questo il vero problema, la parità di chance e di condizioni. Su questo l'Ue non può cedere, come non può cedere sui meccanismi di governance in caso di conflitti. Dobbiamo risolverli subito, non possiamo avere un accordo che si affidi a meccanismi che non garantiscono piena funzionalità. E poi c'è il problema della pesca".
Italia pronta in caso di uscita non negoziata del Regno Unito
Conte ha sottolineato quindi che "il tempo stringe" per cui "dobbiamo prepararci a una hard Brexit".
"Non è quello che vogliamo ma dobbiamo essere pronti. E come l’Italia abbiamo predisposto tutto anche in caso ci sia un'uscita non negoziata”.
Coldiretti: senza accordo mancherà tutela giuridica dei marchi italiani
“Senza accordo sulle regole con l’Ue, il Regno Unito rischia di diventare il porto franco del falso Made in Italy in Europa per la mancata tutela giuridica dei marchi dei prodotti italiani a indicazioni geografica e di qualità (Dop/Igp), che rappresentano circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare tricolore”: questo il monito del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
Per la Coldiretti il Regno Unito potrebbe infatti diventare un porto franco per l’arrivo di prodotti agroalimentari di imitazione del Made in Italy che nel mondo fatturano 100 miliardi e che vedono tra i maggiori contraffattori gli Stati Uniti, con cui gli inglesi hanno stretto un accordo commerciale, ma anche il Canada e l’Australia che fanno parte del Commonwealth.
Ue ha predisposto misure di emergenza per trasporti e pesca
Alla luce dell'incertezza sulla conclusione dei negoziati e in vista dell'ormai imminente uscita del Regno Unito dal mercato unico europeo, il 31 dicembre, ieri la Commissione europea ha predisposto una serie di misure di emergenza, mirate al settore dei trasporti stradali e aerei, per garantire i collegamenti, e a quello della pesca, per consentire la possibilità di accesso reciproco dei pescherecci alle acque britanniche e dell'Ue.
Negotiations are still ongoing but the end of the transition is near. There is no guarantee that if & when an agreement is found it can enter into force on time. We have to be prepared including for not having a deal in place on 1 January. Today we present contingency measures ⤵️ pic.twitter.com/FQ4Urn9YUC
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 10, 2020
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