Un consigliere comunale di Messina ha portato Facebook in tribunale dopo essere stato censurato sul social per aver pubblicato una foto del duce. Il blocco avrebbe determinato la sua "esclusione dal dibattito politico", durante il periodo di emergenza del lockdown.
“Durante questa prima udienza ho spiegato che il blocco ha comportato la mia esclusione dal dibattito politico in città durante un periodo di emergenza come quello vissuto con il lockdown, dove moltissimi cittadini followers si volevano rivolgere a me attraverso la pagina con l’invio di foto e segnalazioni urgenti. Ho anche detto che se non arriveremo ad una mediazione, chiederò un risarcimento cospicuo anche per ulteriori blocchi immotivati avvenuti in seguito", ha detto Sorbello alla stampa locale.
Il consigliere ha spiegato ai giudici che la foto di Benito Mussolini pubblicata nel giorno della sua morte non aveva alcun intento celebrativo.
"Come ho spiegato la mia non era un celebrazione di Mussolini e questa forma di censura operata da Facebook era immotivata”, ha detto. "Io non sono fascista, né faccio apologia, che so bene essere un reato: forse si dovrebbe cominciare a parlare di libertà di parola, perché è scandalosa la deriva che stiamo prendendo. Difenderò la mia libertà di espressione nelle sedi opportune o giudiziarie”, aveva scritto in precedenza nel post di Facebook oscurato.
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