Dopo che nella giornata di ieri le previsioni troppo ottimistiche avevano portato la città a restare sott'acqua per diverse ore, l'amministrazione del comune di Venezia ha disposto l'attivazione del Mose.
Le paratie del sistema di dighe, costato complessivamente 6 miliardi di euro, sono state sollevate nel corso della notte, per far fronte della massima di marea prevista per le prossime ore.
La decisione era stata anticipata nelle scorse ore dal sindaco del comune lagunare, Luigi Brugnaro, che ai microfoni del Gazzettino aveva anche spiegato cosa non ha funzionato nelle valutazioni tecniche sull'acqua alta.
"Avevamo una previsione di massima di marea di 125 centimetri, ma in mare il vento è cresciuto molto, ha avuto una forza straordinaria, non prevista. È montato dalla Croazia e ha fatto uno scirocco molto forte, in concomitanza con le piene dei fiumi Tagliamento e Piave. Tutto questo ha aumentato il livello lungo la costa", aveva riferito il primo cittadino.
Contestualmente, Brugnaro non aveva escluso la possibilità che in futuro le procedure per il sollevamento del Mose potrebbero essere avviate anche in caso di preallarme per un livello più basso della marea.
Il primo sollevamento in notturna del Mose era avvenuto lo scorso sabato 5 dicembre, quando le paratie erano state sollevate per far fronte ad una marea di 135 cm.
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