Lo scorso aprile, con l'Italia nel pieno della pandemia di coronavirus, il titolare del dicastero della Cultura Dario Franceschini così si era espresso lanciando il progetto sulla piattaforma.
"Stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento, una sorta di Netflix della cultura, che può servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali con un'altra modalità, ma sono convinto che l'offerta online continuerà anche dopo".
Per la realizzazione e la gestione della piattaforma il ministero dei Beni culturali e Cassa Depositi e Prestiti avevano avviato contatti con la Rai ed i principali operatori presenti nel mercato italiano, a margine dei quali è stata indetta una procedura competitiva aperta per individuare il partner industriale.
Alla fine è stata scelta Chili Spa, società sul mercato dal 2012 nel settore dei servizi di Tv on demand con oltre 4 milioni di utenti iscritti.
Per la gestione della piattaforma è stata costituita una nuova società controllata al 51% da Cdp e al 49% da Chili Spa.
La nuova piattaforma sarà divisa in canali dedicati alle arti, come l'opera, il teatro, la musica, dal pop alla classica e l'arte ospitando i principali musei. Con la nuova piattaforma potranno essere venduti i contenuti distribuiti online generando ritorni economici per le attività culturali.
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