“Gino Strada arriva in Calabria per dare una mano alla protezione civile per gli ospedali da campo di Crotone. Il resto è slogan, è demagogia, è inutile. La Calabria ha bisogno di concretezza. Della riorganizzazione sanitaria se ne deve occupare il commissario, il prefetto Guido Longo, con il quale c'è un’ottima intesa e un’ottima collaborazione”, ha detto Nino Spirlì nell’intervista rilasciata a “Oggi è un altro giorno” su Rai1.
In un’intervista rilasciata a Repubblica dopo il sopralluogo fatto ieri a Crotone, Strada ha detto che nella regione ci sono “ospedali come quello di Cariati che potrebbero riaprire in poche settimane, altri come Gerace, costruiti e mai aperti”, affermando che “Emergency è pronta a prendere in carico una di queste strutture”. E l’ospedale di Cariati, occupato dai cittadini, sarebbe “il posto giusto per ripartire”.
"Commissari pensano ai conti non alla salute delle persone"
“L’ospedale di Cariati, chiuso da 10 anni, sarebbe stato pronto a lavorare se solo ci avessero mandato il personale”, ha precisato Spirlì.
“Questo è uno tanti esempi di come non si possa riorganizzazione la Sanità in una regione commissariata come la Calabria quando il primo pensiero dei commissari è quello di sistemare i conti, lasciando scoperta la parte sanitaria. E’ vero che ci sono dei buchi diventati voragini nel corso degli 11 anni di commissariamento, ma c’è anche un popolo che viaggia fuori dalla propria regione per farsi curare da ben 11 anni e più e oggi non è solo preoccupato per il Covid, ma amareggiato”.
Per Spirlì il nuovo commissario “dovrà ora capire se i numeri hanno la precedenza sulle persone, sulla salute delle persone. Ci sono ospedali che possono essere riaperti, altri che dovranno aspettare e altri che non riapriranno più”.
Sanità commissariata da 11 anni
La nomina dell'ex prefetto Guido Longo è arrivata alla fine di novembre, dopo diverse settimane di incertezza, seguite alle dimissioni del commissario Saverio Cotticelli, rimosso il 7 novembre scorso per non aver preparato il piano di emergenza per la seconda ondata di coronavirus. Il suo successore, Giuseppe Zuccatelli, si è infatti dimesso dopo poco più di una settimana dalla nomina, per un video in cui sosteneva l’inutilità della mascherina, e l’ex rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, indicato dal governo per sostituirlo, ha rifiutato l’incarico. Si sono quindi ricorsi diversi nomi, prima della nomina, il 28 novembre scorso, di Longo.
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