I piccoli esercenti chiedono al governo di rinviare di sei mesi cashback e lotteria degli scontrini, previsti dal primo gennaio. Solo un registratore di cassa su tre è attrezzato e adesso il timore è che partire da gennaio con la riffa di stato possa significare escludere le piccole imprese che non hanno avuto la possibilità di effettuare investimenti di sostituzione o adeguamento. A dare l'allarme è Confesercenti.
“L’emergenza Covid ha avuto un impatto pesantissimo sulle imprese di vicinato. Tra chiusure forzate, fatturati azzerati e futuro incerto, molte attività non hanno ancora potuto completare gli investimenti necessari a partecipare alla lotteria scontrini. Anche perché il solo adeguamento dei registratori di cassa costerà alle imprese circa 400 milioni di euro: una cifra difficile da sostenere in questo momento, con la prospettiva di un Natale sotto le attese o addirittura di stop del lavoro per via delle regole di contenimento della pandemia“, si legge in un comunicato.
Pollice verso anche per cashback e supercashback, meccanismi si non immediata comprensione che rischiano di essere utilizzati solo dai consumatori più smart.
"Allo stesso tempo, le infrastrutture per rendere più agevoli i pagamenti elettronici – a partire da banda larga e terminali per pagamenti contactless – sono ancora insufficienti. Così si rischia l’insuccesso dell’iniziativa. Forse sarebbe stato meglio prima investire in un’accelerazione del processo di modernizzazione del sistema del commercio, per rendere il cashback più efficace”, scrivono gli esercenti.
La reazione dei consumatori
Riffa di Stato e cashback sono invece apprezzati dai consumatori, che non vedono l'ora di partecipare e reagiscono con stizza dinnanzi ai reclami dei piccoli esercenti.
“E’ ora di finirla con questi modi di fare – dicono i consumatori – siamo stufi di vedere commercianti e artigiani che alla minima occasione non rilasciano ricevute e non accettano bancomat. Con lo scopo unico di non pagare le tasse. Se in Italia c’è un problema di evasione fiscale record è anche per colpa di chi non accetta questi cambiamenti che, viceversa, in altri Paesi Ue sono già stati recepiti”.
Adeguamento obbligatorio
Il registratore di cassa telematico a partire dal 1° gennaio 2021, diventerà di fatto obbligatorio per la generalità degli esercenti. Per agevolare l'adeguamento o la sostituzione del vecchio registratore, lo Stato ha predisposto un bonus nel 2019, valido sino alla fine del 2020, che consentirà di beneficiare di un credito d'imposta pari alla metà della spesa sostenuta, entro il limite massimo di 250 euro.
Con l'avvio della lotteria degli scontrini e la scadenza del termine di fruizione del bonus, appare improbabile una ulteriore proroga.
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