"Stiamo aspettando che ci sia il via libera dell'Italia alla riforma, e ci auguriamo che domani ci sia", ha detto Sassoli nell’intervista rilasciata ieri sera alla trasmissione Che Tempo Che fa. Posizione ribadita quindi in un’intervista rilasciata oggi a La Stampa, in cui ha ha tenuto a ricordare che “il Meccanismo europeo di stabilità nessuno te lo può imporre. Devono essere i governi a richiederne l’attivazione”.
“E rimarco un aspetto - ha aggiunto - c'è una garanzia molto importante nella riforma proposta: quella che riguarda il sistema bancario”. Per cui “è bene che Roma ratifichi la riforma del Mes, perché sarebbe sbagliato non avere un’assicurazione contro le crisi bancarie”.
Alla domanda sui timori che il Mes porti alla troika come avvenuto in passato durante la crisi del 2008, Sassoli ha risposto: “Il tema non è questo".
"Dobbiamo farlo diventare strumento comunitario, e ci sarà una discussione a livello politico. Ma è necessario che l’Italia ratifichi la riforma. Non bisogna essere incoscienti”, ha sottolineato.
Governo diviso sul Mes
Il Mes agita e divide da mesi il governo: se il partito democratico è favorevole a chiederne l'attivazione, per disporre dei 37 miliardi per la Sanità, il Movimento 5 Stelle rimane contrario. Per votare il sì alla riforma il M5s vuole l’impegno formale che il governo non li prenderà. E oggi, in un colloquio con il Corriere della Sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito: "Il Mes non ci serve, l’Italia non ne ha bisogno".
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