Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta cercando di determinare la governance del Recovery plan dopo i mal di pancia tra alcune forze della maggioranza per l'ipotesi di una cabina di regia a Palazzo Chigi.
Ora si va verso una struttura collegiale, guidata politicamente da Conte con i ministri Gualtieri e Patuanelli, affiancati dal Comitato interministeriale Affari europei (Ciae) e da 6 manager responsabili dell'attuazione operativa delle decisioni politiche su 6 cluster di progetti del Recovery.
I manager conterebbero sulla collaborazione di una task force di 300 tecnici, mentre il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola avrebbe il compito per la gestione di questo piano di interfacciarsi con Bruxelles.
L'assetto della governance del Recovery plan, secondo quanto trapelato da fonti a Palazzo Chigi e nella maggioranza, dovrebbe essere definito con una norma inserita nella Legge di bilancio con un emendamento del governo.
Ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva rilevato come il futuro dell'Italia e l'uscita dalla crisi economica con i fondi europei del Recovery dipendessero dalla volontà di riforme e dall'approccio strategico agli investimenti.
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